Fin dal 1832, anno della consacrazione del Tempio di Possagno, Monsignor Sartori incaricò l’architetto veneziano Francesco Lazzari perché progettasse la costruzione della "raccolta dei gessi" del fratello, Antonio Canova.
La nuova fabbrica della Gipsoteca fu completata nel 1836. Lazzari aveva edificato una grande basilica, un vero e proprio mausoleo per l'arte del grande Antonio Canova: “un Olimpo per la scultura”.
Nella prospettiva di Sartori Canova vigeva il concetto di riproporre l’esposizione delle opere come all’interno dell’atelier dello scultore. Lui stesso stabilì la disposizione delle sculture nella loro veste espositiva, in un'ottica museologica di tutto rispetto, modificata in seguito alle variazioni allestitive conseguenti ai danni e alle azioni preventive dei due conflitti mondiali conclusisi nel 1914-1918 e 1939-1945.
Successivamente sono state apportate delle variazioni con la costruzione del nuovo spazio antistante l’aula basilicale attuato da Carlo Scarpa, nel 1957, che provvide anche alla sistemazione del Monumento di Maria Cristina d’Austria e all’allestimento dello spazio da lui progettato. Obiettivo del progetto era quello di valorizzare tutto il patrimonio canoviano non esposto, giacente nel deposito, e, soprattutto, predisporre un’opportuna esposizione per i bozzetti in gesso ed in terracotta.
La Casa di Antonio Canova, che si snoda lungo il crinale che si stende verso la Pastega, nel territorio sudorientale di Possagno, si presenta con la facciata esposta al sole e rivolta al Giardino, al Brolo e ai vasti campi che oggi costituiscono il Parco Canoviano.
La costruzione della Casa del Canova risale con molta probabilità al Seicento e presenta una tipica struttura veneta, con il corpo centrale su più piani, dove si svolgeva la vita domestica e notturna, gli annessi alla Casa, il portone d'ingresso alla proprietà e ai fondi rustici, i lunghi porticati per il deposito dei materiali da lavoro, la stalla per gli animali da traino, il serraglio per il carro, i pozzi…
Oggi, nella Casa del Canova si possono ammirare alcune pregevoli collezioni, tra cui i dipinti, le incisioni, i disegni, alcuni marmi, gli strumenti da lavoro, alcuni vestiti dell'Artista.
Il turista può, inoltre, ammirare, alcuni settori della Casa recentemente aperti al pubblico dopo il restauro, come la camera in cui è nato l'artista e la cucina.
La Fondazione che oggi gestisce il Museo ha recentemente installato dei laboratori didattici multimediali e di manipolazione dell'argilla, a servizio soprattutto dei giovani studenti che visitano la Gipsoteca.
Nella Gipsoteca vengono organizzate inoltre visite serali per ammirare le opere alla luce delle candele ed importanti mostre temporanee.
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