Come ogni anno riapre i portoni a Cison di Valmarino la Rassegna “Artigianato Vivo”, giunta alla 33^ edizione, e rappresenta uno degli appuntamenti estivi più attesi di tutta la Regione Veneto, in grado di catalizzare un numero sempre maggiore di visitatori e turisti, esperti del settore e non, artisti e uomini di cultura, provenienti da tutta Italia.
Cison di Valmarino ancora una volta diventa dunque la capitale dell’Artigianato per far incontrare tradizione, arte e folclore. Un viaggio alla scoperta di antichi saperi e mestieri manuali, per ricreare un curioso laboratorio artigiano a cielo aperto.
La manifestazione vuole celebrare i riti della manualità, la riscoperta di un sapere e di una tecnica, spesso tramandati di generazione in generazione, che hanno fatto della produzione made in Italy un vanto in tutto il mondo.
Piccoli bottegai, mastri artigiani, ceramisti, artisti del vetro, dei metalli, del legno, della pelle e del cuoio, lungo le vie e i borghi più suggestivi del paese, daranno prova della loro abilità, cercando di stupire i visitatori con i loro prodotti originali e rigorosamente fatti a mano. La cura dei dettagli, la passione, la ricerca, l’utilizzo di materiali diversi e la sperimentazione si mescolano in un turbine che coinvolge tutti i sensi. Molta ricca è anche la proposta di prodotti locali tipici, a voler sottolineare il forte legame che ci lega alla nostra terra.
Il percorso, come ogni anno, parte a sud dell’abitato del Paese, dall’Oasi di San Francesco, per risalire attraverso un suggestivo susseguirsi di stradine e scorci del bellissimo centro storico cittadino, sino alla centralissima piazza Roma, passando per luoghi colmi di fascino e interesse.
"Ci sono stato, una volta, a Cison di Valmarino, nei giorni di Artigianato Vivo. E mi è sembrato di fare un viaggio molto più lontano, nel tempo e nel mondo. Nel tempo perchè vedere non solo i prodotti dell'artigianato, ma le mani che lo lavorano, le botteghe con gli strumenti e i materiali mi ha riportato indietro, gli anni dell'infanzia. Quando attorno al cortiel in cui sono cresciuto, le botteghe, i rumori, le voci sembravano edizione quotidiana del presepio meccanico che i frati allestivano a Natale e che ci lasciava a bocca aperta, il ruscello che faceva girare la ruota del mulino, il falegname che piallava e il pastore che muoveva il braccio per radunare il gregge." - Toni Capuozzo
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