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mercoledì 21 agosto 2013

ANTONIO CANOVA: I CAPOLAVORI DI POSSAGNO

Fin dal 1832, anno della consacrazione del Tempio di Possagno, Monsignor Sartori incaricò l’architetto veneziano Francesco Lazzari perché progettasse la costruzione della "raccolta dei gessi" del fratello, Antonio Canova. 
La nuova fabbrica della Gipsoteca fu completata nel 1836. Lazzari aveva edificato una grande basilica, un vero e proprio mausoleo per l'arte del grande Antonio Canova: “un Olimpo per la scultura”

Nella prospettiva di Sartori Canova vigeva il concetto di riproporre l’esposizione delle opere come all’interno dell’atelier dello scultore. Lui stesso stabilì la disposizione delle sculture nella loro veste espositiva, in un'ottica museologica di tutto rispetto, modificata in seguito alle variazioni allestitive conseguenti ai danni e alle azioni preventive dei due conflitti mondiali conclusisi nel 1914-1918 e 1939-1945.


Successivamente sono state apportate delle variazioni con la costruzione del nuovo spazio antistante l’aula basilicale attuato da Carlo Scarpa, nel 1957, che provvide anche alla sistemazione del Monumento di Maria Cristina d’Austria e all’allestimento dello spazio da lui progettato. Obiettivo del progetto era quello di valorizzare tutto il patrimonio canoviano non esposto, giacente nel deposito, e, soprattutto, predisporre un’opportuna esposizione per i bozzetti in gesso ed in terracotta. 

La Casa di Antonio Canova, che si snoda lungo il crinale che si stende verso la Pastega, nel territorio sudorientale di Possagno, si presenta con la facciata esposta al sole e rivolta al Giardino, al Brolo e ai vasti campi che oggi costituiscono il Parco Canoviano. 
La costruzione della Casa del Canova risale con molta probabilità al Seicento e presenta una tipica struttura veneta, con il corpo centrale su più piani, dove si svolgeva la vita domestica e notturna, gli annessi alla Casa, il portone d'ingresso alla proprietà e ai fondi rustici, i lunghi porticati per il deposito dei materiali da lavoro, la stalla per gli animali da traino, il serraglio per il carro, i pozzi… 

Oggi, nella Casa del Canova si possono ammirare alcune pregevoli collezioni, tra cui i dipinti, le incisioni, i disegni, alcuni marmi, gli strumenti da lavoro, alcuni vestiti dell'Artista
Il turista può, inoltre, ammirare, alcuni settori della Casa recentemente aperti al pubblico dopo il restauro, come la camera in cui è nato l'artista e la cucina.


La Fondazione che oggi gestisce il Museo ha recentemente installato dei laboratori didattici multimediali e di manipolazione dell'argilla, a servizio soprattutto dei giovani studenti che visitano la Gipsoteca. 
Nella Gipsoteca vengono organizzate inoltre visite serali per ammirare le opere alla luce delle candele ed importanti mostre temporanee.

Nella Marca Trevigiana puoi scoprire innumerevoli attrattive e offerte per organizzare la tua visita...scoprile!

venerdì 9 agosto 2013

Antonio Canova: sculture, dipinti e incisioni in mostra ad Assisi

"Dopo una straordinaria rassegna dedicata all’arte moderna, molto apprezzata da un vasto pubblico di visitatori, da sabato 10 agosto 2013 una Mostra per il più grande artista del Neoclassicismo, che tanto amò la nostra terra umbra, ove ha lasciato segni indelebili della sua grandezza".-sindaco di Assisi, Claudio Ricci.

'Antonio Canova: sculture, dipinti e incisioni in mostra ad Assisi' è il titolo della mostra che dal 10 agosto 2013 al 6 gennaio 2014 ospiterà nel palazzo Monte Frumentario le opere provenienti dal Museo e dalla Gipsoteca Canova di Possagno (Treviso).


Sessanta in tutto, tra dipinti, modellini in argilla, modelli in gesso, marmi e incisioni.

Il 25 giugno scorso, presentata a Perugia dalle grandi autorità cittadine e le rappresentanze delle varie istituzioni culturali coinvolte, la mostra è stata definita come il grande evento del 2013, uno tra i più importanti eventi ospitati in Umbria negli ultimi anni.

Si tratta infatti della terza volta che le grandi opere canoviane escono dalla loro sede per presiedere a grandi eventi: la prima infatti è stata a Cracovia e la seconda a San Pietroburgo, in occasione di due grandi mostre internazionali. 

Questa volta però si tratta del prestito più consistente, vista anche l’importante parentela tra Canova e l’Umbria, che fa propria la passione e la sensibilità artistico-spirituale di questa bella mostra anche per proseguire l’impegno nel sostenerne la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019.


Un evento da non perdere!