giovedì 25 luglio 2013

Il Parco Naturale Regionale del fiume Sile


"Il fiume è sovente l'elemento unificatore e la vera chiave di lettura delle vicende storiche, economiche, artistiche, tecnologiche, delle vocazioni e dei condizionamenti dei territori che attraversa, dalle sorgenti fino al mare. L'acqua, quella particolare acqua che scorre in ciascun fiume, è la vera interprete della vita quotidiana: risorsa idrica ed economica, fonte di sussistenza e di reddito, indispensabile ai lavori di tutti i giorni, necessaria alla difesa, grande via di comunicazione. Ma anche il colore del fiume, il suo rumore, la temperatura dell'acqua, la velocità della corrente, il clima che genera, si riflettono nel mondo esterno che brulica tutt'intorno. Il Fiume è padre, madre, fratello, vita, morte, castigo - un dio. E ancora: è voce, ambasciatore, nunzio, presagio. Gli uomini che vivono sulle rive dei fiumi sono simili nel sentire ovunque, a qualsiasi latitudine, a qualsiasi livello di civilizzazione siano giunti. Ogni fiume porta con sè un destino, scritto nell'acqua. Bisogna parlare con un uomo di fiume, un uomo che vive vicino ad un rivo anche piccolo, per capire quanto la sua storia si innesti in quella del fiume e il fiume viva in lui, con quello che ha di bene e di male, con quello che porta e porterà."

Anche il Sile custodisce in se questo potere attrattivo.

Il Parco Naturale del fiume Sile si estende su una superficie di 4.152 ettari, compresa all'interno di 11 territori comunali distribuiti nelle province di Padova, Treviso e Venezia.

L'area delle sorgenti si trova tra Casacorba di Vedelago (Treviso) e Torreselle di Piombino Dese (Padova) originando il più lungo fiume di risorgiva d'Italia.

Fin dai tempi più remoti il clima mite dell'area, la navigabilità delle acque, la vicinanza con il mare, la copiosità di risorgive e la ricchezza boschiva del territorio circostante (il paesaggio, per quanto simile, non era comunque quello attuale) attraggono al Sile popolazioni che si fermano lungo le sue rive. Lo testimoniano Numerosi reperti di un'importante cultura palafitticola.

Pur essendo evidenti in tutta l'area i segni del riassetto territoriale dovuto a terribili eventi naturali, alluvioni di tali proporzioni da cancellare per secoli "civiltà e memorie", l'uomo continuò a tornare e a fermarsi lungo quelle sponde, possiamo supporre per la natura davvero particolare delle acque e per le felici coincidenze ambientali che si venivano a ricreare.
Vennero poi i Romani, i Comuni, la Repubblica Veneta, fino all'era industriale e consumistica dei giorni nostri.

 Il Parco offre numerosi spunti per trascorrerre una giornata o più immersi nella splendida atmosfera che sa offrire, tra le sue piante e i suoi fiori, tra la sua fauna e il rumore dello scorrere lento delle acque.

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